www.edisonbox.it
       
 

 

SDANG! E.P.K.

Nome band: Sdang!
Nome disco: Il paese dei camini spenti
Data uscita: 30 novembre 2018
Label: EdisonBox Records, DreaminGorilla
Distribuzione: Digitale e Free Download: Edisonbox Records
CD :DreaminGorilla



SDANG!

Alessandro Pedretti e Nicola Panteghini , musicisti attivi da parecchi anni sul territorio nazionale in collaborazione con artisti quali Ettore Giuradei, Colin Edwin, Paolo Cattaneo, Andrea Morricone, Veronica Marchi, Giancarlo Onorato, Alessandro Sipolo e molti altri, nel 2014 si inventano un progetto denominato Sdang! , trascinato dal motto: “raccontiamo storie senza parlare
Dopo aver pubblicato i due album “ Il giorno delle altalene, 2015 ” e “ La malinconia delle fate, 2016 ” (quest’ultimo coprodotto da DreaminGorilla Records / Taxi Driver / Toten Schwan Records / Acid Cosmonaut / La Fornace Dischi) e performando per 101 concerti, alcuni dei quali insieme a Colin Edwin dei Porcupine tree / Ork al basso, gli Sdang! tornano con un nuovo disco.
Si tratta di un concept album intitolato " Il paese dei camini spenti ".



COPERTINA E TRACKLIST


Track List:

01 Il paese dei camini spenti
02 Il campanile oltre la nebbia
03 Forse dopo cena verrà la neve
04 Il meccanismo dell'orologio
05 Tre vecchie streghe
06 Estate / Cartolina
07 Teleferica al chiaro di luna
08 Ruggine sul mulino ad acqua
09 Quando le donne stavano ai lavatoi
10 La festa di San Sebastiano
11 In assenza di nuvole


Disponibile dal 30 novembre 2018
Digitale e Free Download EdisonBox Records
CD DreaminGorilla


Il paese dei camini spenti ” è un disco tematico che prosegue il discorso iniziato con “ Il giorno delle altalene ” e “ La malinconia delle fate ”, primi due dischi della band bresciana.
Lasciando largo spazio all’immaginazione dell’ascoltatore i due musicisti decidono di affidare ai titoli dei brani l’ancora delle suggestioni, motivo per immergersi completamente nelle vie di questo misterioso paese per un vagabondaggio di circa 35 minuti che inizia con delle gocce di pioggia per poi...

TRACK BY TRACK
IL PAESE DEI CAMINI SPENTI
Natale 2016. Ero con fratello e madre nella zona degli Appennini Liguri, tra Genova e Piacenza.
Dal punto in cui avevamo deciso di piazzarci per fare un picnic si vedeva poco distante un paese,forse Barbagelata.
Maglione e vento tiepido, questi sono i miei ricordi.
Sono molti i paesi abbandonati nei boschi, molti ‘borghi senza nome’.
E c’è una via, il ‘sentiero del postino’ della Val Boreca, che attraversa anche Bogli, il paese originario del Maestro Toscanini.
Ritmo e melodia de Il paese dei camini spenti, così come il titolo del disco, sono emersi spontanei rievocando le sensazioni legate a quel picnic natalizio, in un turbine di emozioni e malinconie, pensieri e ricordi.
IL CAMPANILE OLTRE LA NEBBIA
Il campanile svettava bucando la nebbia, liberando una strana e irrisolta sensazione di beatitudine.
La nebbia: comparsa da quando l'ultimo abitante se ne andò dal paese, questa la leggenda.
Guardavamo e aspettavamo a parlare.
Le case abbandonate. Il profumo della neve.
Come se ogni cosa svanisse nel vuoto.
Eravamo pronti ad andarcene, per sempre, senza nemmeno toccare una pietra.
Senza nemmeno esserci avvicinati. E gli ingranaggi dell’orologio rotto? E gli arredi della chiesa?
FORSE DOPO CENA VERRA' LA NEVE
Seduto a tavola, la testa altrove.
In cameretta: le cuffie sul letto, una pila di libri lasciati in sospeso dopo qualche pagina.
Ci penso spesso ai libri a metà - chissà perché mi capita quando viaggio sul bus - ma ritorno a casa e faccio altro.
Aspiro involontariamente il profumo della minestra, penso solo ai primi fiocchi di neve che intravedo fuori dai vetri opachi. Io e loro.
IL MECCANISMO DELL'OROLOGIO
Amo i sistemi, la logica dell'inizio e della fine, dell’eterno ritorno, della circolarità.
Ammiro queste logiche quando sono visibili nella realtà che mi circonda, ma sento l’influenza di forze simili, occulte, sotterranee, non per questo meno potenti.
Tendo a codificarne gli effetti, ma vengo sopraffatto dalla complessità di meccanismi ancestrali: osservo, a fatica colgo un particolare, lo porto alla luce, diventa parte della mia vita.
TRE VECCHIE STREGHE
Mattino, ore 10; siamo in partenza per l'alta valle, molta ancora la neve per le strade.
Prima di uscire ascolto la prima versione di questo pezzo, che il nostro fonico mi ha appena spedito.
Scendo le scale del condominio insieme alla mia compagna, due rampe, per l’esattezza.
La porta d’ingresso si spalanca, entrano tre signore anziane, una lenta marcia fino ad un appartamento del secondo piano.
Nessuno ha mai visto l’essere deforme che ci vive, accudito dalle vecchie.
ESTATE / CARTOLINA
Il momento preferito dell’estate. Settembre.
Seduto nel parco di via Veneto ascolto Mellon Collie degli Smashing Pumpkins circondato dalla frenesia del rientro lavorativo post-agosto.
TELEFERICA AL CHIARO DI LUNA
Mio fratello ha la passione dei treni.
Da bambino la fantasia esplodeva quando, perdendomi nelle carte Kompass, scovavo i caratteristici segmenti tratteggiati:
ecco una teleferica, ecco una funivia. Era grande l’emozione quando, ancora bambini, riuscivamo a convincere i genitori ad allungare un percorso stabilito, a piedi o in macchina, per ammirare da vicino la "casa della funivia",
un viadotto ferroviario o un treno al passaggio a livello.
Ci eravamo coalizzati, io e mio fratello, e avevamo avuto la meglio.
Miniere e cave abbandonate, resti di piloni arrugginiti, tralicci di vecchie teleferiche usate per il trasporto dei materiali.
Eccomi lì, ad assaporare i profumi di una notte d’estate in compagnia della morosa, ad ammirare la sagoma di una teleferica, scura al chiaro di luna, immobile nel tempo e nello spazio, sospesa sul cavo di acciaio, con il suo carico di orologi e sveglie rotti, pronti per il robivecchi.
RUGGINE SUL MULINO AD ACQUA
Il mulino, lontano dal paese, era il luogo preferito dai ragazzini che volevano diventare grandi.
Le biciclette appoggiate all'albero, una addosso all’altra, e noi con i nostri pantaloni sporchi di terra: le zanzare ci facevano compagnia, a noi e al mulino.
Il mulino e il sapore del pane, inconfondibile.
Il mulino del mistero: nei giorni della pioggia d'estate sibilava un flebile canto, impossibile capire da dove venisse.
QUANDO LE DONNE STAVANO AI LAVATOI
Erano curve, con le mani rotte, stessi vestiti, stessa espressione; parlavano per non pensare.
Con la cenere lavavano via dai vestiti dei mariti le macchie del tradimento.
Acqua sporca, dal torrente, al fiume, dal fiume al paese, a bagnare il cemento per i muri delle case.
Quanti sogni malati, quanti segreti oscuri nella testa di un vecchio contadino ubriaco.
LA FESTA DI SAN SEBASTIANO
Voci e vino si confondono in questa sera d’estate, si fanno spazio tra le lucciole.
Gli abitanti a raccolta, si accolgono i forestieri, si accendono le fiaccole, si parte.
Vediamo la processione dalla collina di fronte, un lungo serpente irregolare che sale, nascosto a tratti dalla folta vegetazione.
Ad un tratto scompare, e noi ci ritroviamo divertiti ad immaginarne il proseguimento.
Spettatori della felicità altrui.
IN ASSENZA DI NUVOLE
Rimane solo una cosa
guardare il cielo
dal basso, dall'alto


ANTEPRIMA ALBUM - STREAMING & DOWNLOAD